
Qualche anno fa, uno dei miei chef ed ora mio amico Charles, mi chiese - quando frequentavo ancora la sua classe - se volevo aiutare, insieme ad altri volontari, a preparare il pranzo per il Thanksgiving al centro di accoglienza per i senzatetto, di cui lui era ed e' ancora il Food Service Manager e Volunteer Coordinator. Io ho accettato volentieri e da allora ho cominciato a fare volontariato presso il centro, prima completando il mio co-op (ovvero un'internship all'interno dello shelter, che mi e' stata accreditata come classe a tutti gli effetti), poi andandoci regolarmente un paio di volte alla settimana (anche se purtroppo ultimamente ci vado molto piu' raramente perche' vivo un po' piu' distante di prima).
Lo shelter Open Door Mission fu fondato nel 1954 da Bob ed Emilia Finnegan, inizialmente come una semplice cucina che offriva una pietanza calda e caffe' a chiunque ne avesse bisogno. I fondi inizialmente furono offerti da 13 persone che versavano 75 dollari al mese.
Oggi consiste in un edificio comprendente 5 dormitori, uffici amministrativi, infermeria, centro lavanderia, la cappella, una larga mensa e ovviamente la cucina. Oltre ad offrire un pasto caldo ai vari ospiti fissi (circa 200 uomini, e' un centro maschile infatti), e chiunque si presenti alla porta, comprende di un programma di disintossicazione da alcol e droga, nonche' e 'centro di riabilitazione per chiunque avesse bisogno di assistenza medica e non si puo' permettere di affrontare le assurde spese previste negli ospedali.
La filosofia di base e' incentrata intorno a Gesu' Cristo; pertanto, il programma di recupero sara' concentrato principalmente su un rinnovamento interiore spirituale, allargandosi poi ad istruire e fornire un adeguato job training agli ospiti, permettendo loro, alla fine del loro percorso di recupero, di trovare un lavoro e ricominicare una nuova vita.
Tutti i compiti che devono essere assolti nello shelter - a parte quelli amministrativi - vengono compiuti dagli stesso ospiti, che si dividono i turni e le mansioni, spesso a secondo del loro precedente background.
Tra i vari compiti, c'e' quello di sfamare letteralmente i 200 residenti che vivono e dormono li'. Gli ingredienti sono frutto di donazioni private o di enti specializzati, tipo Food Bank e simili, o di ristoranti e negozi che regalano quello che non vendono. Certamente non stiamo parlando di ingredienti di prima scelta e, talvolta, non e' neppure sufficiente per tutti. Pero' lo staff in cucina, anche grazie alla supervisione di Charles, riesce a fare miracoli con quello che ha, rendendolo appetibile e gustoso. Spesso sono capaci di inventarsi piatti unici, nel senso che non sono mai stati mai e mai piu' lo saranno! E la cosa piu' incrfedibile e' che spesso questi ragazzi non hanno mai cucinato in vita loro!
Ultimamente, diversi talenti stanno uscendo da quella cucina, come Todd, Bronson o TJ, per citarne alcuni. E, appena il programma glielo consentira' (devono attenersi a regole abbastanza ferree se vogliono risiedere nello shelter), si iscrirveranno a scuola e prenderanno il loro degree in Culinary Arts per crearsi le basi per un futuro di speranza.
La ricetta che vi propongo oggi, esce dalla loro cucina, ed e' stata realizzata per un pranzo speciale fatto in onore dei loro donatori lo scorso lunedi'. E vi assicuro, le ribs (le costine di maiale) erano eccezionali!!!!
Finger lickin' good... Asian oven ribs
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costine di maiale in un pezzo solo
Per la marinatura:
polvere cinese delle 5-spezie, a piacere (per la ricetta vedi qui)
1/2 bottiglia di salsa teriyaky
1/2 bottiglia di salsa hoisin
Strofinate le costine con la polvere di spezie; mettetele in un contenitore che le possa contenere completamente distese e ricopritele con le due salse. Fate marinare tutta la notte, coperte da pellicola trasparente in frigo.
Rimuovete le costine dalla marinatura e tenete questa da parte. Stendete le costine -con la parte grassa verso l'alto - su una teglia da forno e copritele con foglio di alluminio. Infornate a 150 C (forno preriscaldato) e cuocete per 1 1/2 ora.
Nel frattempo, fate ridurre sul fuoco la marinatura, finche' diventera' piu' densa. Dopo la prima ora e mezza di cottura, rimuovete le costine dal forno, spennellatele con parte della marinatura ridotta ed eliminate la carta argentata. Fate cuocere altri 30 minuti. Alla fine della cottura la carne risultera' tenera o addirittura si stacchera' dalle ossa. Servite, separando le costine singolarmente, con la marinatura rimasta.
Questa foto, invece, e' stata scattata mercoledi' scorso, il giorno di Ferragosto. Ero andata ad aiutarli perche' c'era un pranzo in onore di uno dei fondatori e, quel giorno, era anche il compleanno di Terry (il ragazzo con la torta in mano ovviamente), uno dei miei amici dello shelter. La storia di Terry e' molto particolare, e' entrato come ospite ed ora e' una colonna portante nell'amministrazione. Il suo cambiamento e' esemplare ed e' veramente una persona speciale. Intorno a Terry, il mitico staff della cucina: Ed, Charles, Terry, Todd, Bill, Bronson, Tony.
Avrei tante altre cose da raccontarvi, perche’ l’esperienza che ho fatto vale molto piu’ di quello che ho detto e per quell poco che ho dato, ho ricevuto indietro molto di piu’. E non e’ la solita frase di circostanza.
Happy Belated Birthday Terry
A door for hope
Few years ago, I was asked by Charles, at that time one of my chef at school and now my friend, to help, together with other volunteers, with the Thanksgiving’s luncheon at the Open Door Mission.
This shelter was, quote: “founded by “Brother Bob” & Emilia Finnegan as a downtown soup kitchen on Franklin Street. Brother Bob often said that he began the Mission with “30 chairs, a coffee pot, and a hot plate.” The original funding came from 13 people who each donated $75.00 a month”.
Today the shelter has 5 dorms, administration’s offices, laundry room, infirmary, a chapel, a large dining room and of course the kitchen. The Mission not only offers a meal to anybody needs it, but it’s also a rehabilitation center for drug and alcohol addicted.
Quote again: “Open Door Mission is a Christ-centered emergency relief and rehabilitation shelter dedicated to meeting the needs of men in our community who are homeless, addicted, destitute and disabled. Positive life changes are wrought through structured residential programs, which focus on spiritual renewal, recovery from substance abuse, education and job training, job placement, convalescent care and access to healthcare”
As soon the guests enter the door, and before they can get out again, mostly each of them has his own duty to attend to. One of the biggest challenges is to feed the 200 and sometime more men that live there. And the kitchen crew just does an amazing job, using whatever ingredients (from donation, mostly) is available in their pantry and creating with those the most appealing and tasteful meal possible. Among the guys that work in the kitchen there are some that never cook before in their life. But thanks to Charles’ supervision and expertise – that’s why is the Food Service Manager and Volunteer Coordinator! - , some of them – such as Todd, Bronson, TJ, Ed - have demonstrated such a passion and a hidden talent, that as soon they could leave the shelter, they will register at school to get the degree in Culinary Arts.
So from their kitchen to yours, the best mouth-watering ribs!
For more information about the Open Door Mission, go here.
Finger lickin' good ...Asian oven ribs.
1 rack of pork spareribs
For the marinade:
Chinese 5-spice powder (in case you don't find it, check the recipe here), to taste
Teriyaki sauce, 1/2 bottle
Hoisin sauce, 1/2 bottle
Rub the ribs with the chinese 5-spice powder. Put them in a shallow baking dish and pour over the top the two sauces. Let marinade overnight.
Preheat the oven at 300 F. Remove the ribs from the marinade (don't discard it) and put them on a baking sheet. Cover with foil and cook for 1 1/2 hour.
In the meantime, reduce the marinade's liquid on the stove, until it will thicken.
After 1 1/2 hour, remove the foil and brush the ribs with part of the reduced marinade. Finish to cook -without foil - for 30 minutes longer.
When they are done, they should be fork tender or even fall off the bone!
The second and third pictures were instead made on Wednesday August 15. I was there to help them with a special luncheon, but it was also Terry's birthday, the guy with the cake in his hand, of course, one of my friends at the shelter.
Terry’s story is very dramatic, but also exemplar, because he was a guest one time, now is one of the columns over there. But especially is a great and strong example to follow. In the picture, Terry is surrounded from the wonderful kitchen staff: Charles, Todd, Bronson, Ed, Bill, Tony.
I’d like to say more, because there is so much to tell about this experience that has given me so much more than what I gave back. And this is not a circumstantial phrase.